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Educazione al parco? No grazie, io vado in un centro cinofilo

l mio primo istruttore lì chiamava “i quattro salti in padella” perché, come nella famosa marca una tagliatella già pronta non si assomiglia manco lontanamente a quelle di mia nonna, lo stesso avviene per questa tipologia di educatore.

Il trucco “apri la busta, metti in padella ed ecco pronto in 5 minuti” non funziona.

Non funzionerà mai, o almeno può darsi che per una pizza surgelata, una confezione di funghi trifolati possa anche essere accettabile, ma per un essere vivente: no.

Ma di chi sto parlando?

Degli educatori dei parchi, questo è l’appellativo che gli do io.

Gli educatori dei parchi sono quelli che alla domanda “ahh sei educatore?”
Rispondono con “lo faccio per hobby, al parco”. Per hobby?!
Tu per hobby insegni a un essere vivente a convivere e gestire le sue emozioni?

Mi domando come mai la mia professoressa di italiano non lo abbia mai fatto come hobby… Chissà, forse perché é un lavoro punto e basta?

Forse perché fare bene questa professione implica tempo, tempo che non hai se questo è solo un hobby? O forse perché quando arrivava a casa o finiva una lezione, doveva correggere i compiti, pensare a cosa fare in classe, preparare le lezioni?

Aggiungerei anche che aveva a che fare con studenti, ragazzi, da crescere ed educare e quindi un responsabilità enorme.

Rivediamo la definizione di hobby:

“occupazione, diversa da quella a cui si è tenuti professionalmente, alla quale ci si dedica nelle ore libere, per svago ma con impegno e passione”

Ci sarà anche la parola impegno e passione, ma educare un cane non può essere un’occupazione del tempo libero.
Vorrei ricordare anche la responsabilità che c’è: lammore, il “sono meglio delle persone”, “gli manca solo la parola” lasciamoli al bar.

Qui parliamo seriamente, un cane educato male é potenzialmente pericoloso e dare informazioni grossolane, senza studio, passione, confronto, mettendo in pericolo una famiglia o meno, non fa parte della parola hobby.

Mi spiego: non voglio dire che é impossibile fare un lavoro e dedicarsi alla cinofilia nelle ore libere, perché se post lavoro mi ci dedico con i controcazzi, se finito il lavoro vado al campo, alleno i miei cani, lavoro cani di altri, perché preferisco mantenere una professione diversa come fonte di reddito primaria, per carità tanto di cappello per la fatica e la dedizione.

Ma se per hobby intendiamo che educhi il cane di mia cugina, dell’amica e della figlia del mio collega perché hai fatto un corso 6 anni fa, allora mi incazzo.

E poi… Al parco?

Io al parco ci spingo il seggiolino del dondolo, punto.

Sicuro non è un’area dove svolgere una professione, sicuramente non è il posto adatto e sicuramente (cosa che mi fa ancora più arrabbiare) tu lo sai.

Al parco, educhi un cane senza strumenti, senza strutture adatte, senza stimoli adatti al grado del cane, al parco non puoi mai liberare il cane, incontrerà cani non esperti che chissà che segnali manderanno.

Al parco ci si va, quando si è pronti, ma prima c’è una preparazione che è necessaria, un posto sicuro dove lavorare, un base, un centro cinofilo ad esempio?

L’altro aspetto che mi spinge sempre a dubitare di questi esemplari é: ma se sei così appassionato, se ci tieni così tanto, se davvero studi, leggi, frequenti seminari, perché non apri la tua attività, perché non fai ciò che sarebbe corretto fare?

La risposta é chiara: meno tasse, meno bollette, meno rotture, meno recensioni su Google, meno prati da tagliare, meno attrezzature da comprare e sistemare, meno tutto e 15,00€ a lezione nel saccoccio.

Ma poi chissene frega di come escono i cani che hai lavorato, tanto tu fai un altro lavoro, non hai un centro cinofilo, non hai recensioni da leggere e poi al massimo i cani rovinati arrivano da noi detentori di centri cinofili o cinofili seri.

L’altro giorno scorrevo le mie storie di instagram, e mi appare uno di questi che seguo che faceva un percorso di propriocezione (anche se chiamarlo così è un insulto all’intero sistema cinofilo mondiale) con i rastrelli del nonno, due bellissimi rastrelloni con le punte in fuori da sorpassare, una vanga, e magari perché no un bel bidone della spazzatura bucato in fondo per fare il tubo, e il gioco è fatto no?

Cretina io che spendo centinaia di euro in attrezzature adatte.

E poi magari (ipoteticamente eh, non che mi sia successo, figurati) mi arrivano i cani lavorati così dicendomi “vorrei fare Agility, ho già fatto lezione di educazione con *****” e alla prova vedi che non sorpassano il loro guinzaglio se glielo metti davanti.

Un altro esempio?

Pochi giorni fa al campo arriva un cane, un barboncino di un anno e mezzo, abbaia a tutti i cani, faccio domande su domande e poi viene fuori “abbiamo fatto qualche lezione con un educatore e andavamo al parco, diceva che quando abbaia devo portarlo a conoscere l’altro cane”.

Avreste dovuto vedere la mia faccia.

Ora capite, non è per cattiveria, ma per evadere le tasse, guadagnare qualche soldo, o anche solo avere un hobby ci sono tante attività.

Potreste, che so, collezionare francobolli, oppure vendere lattine intagliate a forma di cigno, insomma ci sono tante cose.

Lasciate stare gli esseri viventi, lasciateli lavorare a chi lo fa come mestiere, a chi studia, é cinofilo, lavora con i propri cani, investe nella sua formazione, nella sua attrezzatura, a chi vive i sabati e le domeniche con i cani in giro per il mondo a imparare cose nuove da qualche formatore.
I francobolli non possono rovinarsi, i cani si.



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