Michelle

Mi chiamo Michelle e tutti mi dicono sempre “Michelle!” Citando Fabio de Luigi in una mini serie che mi dicono chiamarsi “Love Bugs”, ma io sono troppo giovane per averla vista.
Eh già, sono nata nel 2003 da papà Massimiliano, amante dei cani e mamma Manuela, sprezzante di tutto ciò che abbia pelo addosso.

Per il mio settimo compleanno non chiesi bambole, giocattoli, o zainetti super colorati, ma lezioni di equitazione. Cominciai con 10, poi divennero 20, poi 30 e poi divennero 11 anni passati tra maneggi, cavalli, cavezze e longhine. Ben presto divennero intere giornate dedicate solo a questo e ogni giorno che passava, rendeva più complesso, ai miei genitori, riportarmi a casa.

Ho sempre pensato che, forse, avrebbero dovuto essere grati di avere una figlia appassionata alla natura, piuttosto che alle futili cose a cui si appassionano i giovani di oggi.
Sono sempre stata diversa, ho sempre avuto interessi diversi dai miei compagni, ho anche creduto di essere sbagliata io alle volte, ma oggi, se mi guardo allo specchio, mi rendo conto che sono stata fortunata ad essere stata creata cosi.

Sono certa che anche i miei genitori lo abbiano pensato, ma sono anche consapevole che alcune passioni siano più complesse da perseguire, rispetto ad altre.
Infatti, a un certo punto, gli incastri della vita, il lavoro di mamma e papà, la scuola, la mancanza della patente, iniziarono a rendere tutto più difficile e mi ritrovai a dovermi allontanare da quel mondo, che ormai mi aveva cresciuta.

Nel frattempo, nella nostra vita era arrivato Maverick, un Alaskan Malamute che diventò subito l’animale su cui tentare di riversare la mia passione per i quadrupedi.
Nonostante non ci capissi nulla di cani e nonostante avessi molte piu conoscenze per i cavalli, decisi di tentare di creare qualcosa con lui, e cosi tutte le sere mi mettevo alla ricerca di video su come insegnargli nuove cose, per poi provare a metterle in pratica nel mio piccolo.

Non ero assolutamente cosciente di che cosa avessi per le mani, non sapevo che un Alaskan Malamute non è un semplice cane, non mi aspettavo nemmeno che arrivato all’anno avrebbe potuto darci dei problemi.
A dire il vero, la cosa che meno mi aspettavo era che quei problemi, mi avrebbero cambiato completamente la vita.

Inconsapevole di che soglia stessi varcando, mi presentai al Centro Cinofilo FD Center con Mav e conobbi Charlie e tutti i ragazzi che ne fanno parte.
Senza accorgermene quella soglia passò da essere quella di un luogo qualsiasi, a quella di casa. Senza accorgermene nemmeno, iniziai a seguire anche le lezioni degli altri, a osservare i cani che facevano Sport, gli istruttori che lo insegnavano, i cani che miglioravano o peggioravano e, spesso, rimanevo anche solo seduta ore ad ascoltare.

Assorbivo tutto quanto, come fanno le spugne con l’acqua.
Charlie mi faceva stare li e così, tutti i pomeriggi dopo scuola, invece che andare a casa, andavo al campo, facevo i compiti e poi mi sedevo di nuovo, ad ascoltare e guardare.
Ormai ero di casa, aiutavo coi cani in pensione, coi gatti, sistemavo i campi con gli istruttori, aiutavo nelle lezioni, li seguivo in gara, e in cambio mi formavo e imparavo.
Entrai al campo la prima volta all’età di 13 anni e passai li quasi ogni pomeriggio della mia vita. Purtroppo entrando in questo mondo cosi in profondità, mi resi conto che con Mav non avrei potuto fare molte cose, per via della sua razza, mole e anche e soprattutto perché prima di tutto era il cane di papà, non il mio.
Ogni giorno, con pazienza sognavo il mio cane, in attesa che i 18 anni arrivassero in fretta, senza mai correre, formandomi prima, per essere pronta per quel giorno.
Oggi ho 19 anni e quel giorno è finalmente arrivato.
Oggi nella mia vita c’è Mushu, un piccolo Toller che sto preparando con le mie mani.
Ho finito la scuola, ho dato l’esame di maturità, ho dato l’esame del corso addestratori che ho preparato durante la scuola, ho dato l’esame tecnico Hoopers che ho preparato, anch’esso, durante la scuola.
Oggi lavoro coi cani ogni giorno.
Oggi sono parte di questo campo, che è diventato casa.
Oggi guardo le persone che varcano quella soglia e ho l’obbiettivo di fargli scoprire che potranno diventare come me, se solo sapranno ascoltare, pazientare, osservare. Potranno scoprire come godere a pieno di un cane e potranno far parte di questo posto come me, gli altri istruttori e tanti allievi con cui siamo riusciti nel nostro obbiettivo.